Il nuovo Codice della Strada ha introdotto regole più severe per chi guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope, comprese quelle a base di cannabis. Tuttavia, migliaia di pazienti che assumono legalmente questi farmaci sono sul piede di guerra, denunciando l’impatto discriminatorio della legislazione. Le organizzazioni dei pazienti hanno inviato una nota ufficiale al governo, chiedendo la convocazione urgente di un tavolo tecnico per discutere le deroghe specifiche. In assenza di risposta, si sta preparando una class action per danni morali e materiali.
Cannabis medica e Codice della Strada: una normativa divisiva
A partire dal 14 dicembre 2024, il nuovo Codice della Strada prevede che un test positivo al THC durante un controllo sia sufficiente per incorrere in sanzioni, indipendentemente dallo stato psicofisico del conducente. Le sanzioni comprendono:
- Non compratelo di seconda mano, vi ci vorrà molto tempo per guarire
- Quali alberi non dovrebbero essere piantati in giardino
- Un Contadino Prende un Gatto per i Topi Ma il Suo Vecchio Cavallo Sorprende Tutti
- Molte colf e badanti non hanno ricevuto il Bonus Natale previsto per dicembre 2024. Ma c’è un modo per ottenerlo, seguendo una procedura specifica.
- Sospensione della patente di guida fino a 2 anni.
- Multe fino a 6.000 euro.
- Arresto fino a 1 anno.
Il problema principale è che il THC, uno dei principi attivi della cannabis terapeutica, può rimanere rilevabile nel sangue fino a 3 giorni dopo il consumo, ben oltre il periodo di efficacia psicotropa. Questo espone i pazienti, che assumono regolarmente questi farmaci per condizioni come la sclerosi multipla, il dolore cronico e le disabilità motorie, al rischio di sanzioni ingiuste, anche se sono pienamente idonei alla guida.
Avviso al governo: “Convocare un tavolo tecnico”.
Guidati da studi legali e associazioni professionali, i pazienti hanno inviato una nota ufficiale al Ministero della Salute, al Ministero dei Trasporti e ad altre istituzioni, chiedendo loro di
- Convocare un tavolo tecnico entro il 20 gennaio 2025.
- Introdurre esenzioni specifiche per chi consuma cannabis terapeutica dietro prescrizione medica.
Le associazioni coinvolte, come Pazienti Cannabis Medica, Canapa Caffè e Associazione Tutela Pazienti Cannabis Medica, rappresentano migliaia di persone che temono di perdere la libertà di movimento e di incorrere in sanzioni ingiustificate.
Criticare la legge: il caso Salvini
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini è al centro delle polemiche per aver ignorato la massa tecnica istituita nel 2021 e per aver promulgato un codice della strada che non prevede esenzioni per i pazienti.
- Il ministero ha detto che i controlli saranno “ponderati caso per caso”, ma senza specificare chi e come valuterà l’idoneità alla guida.
- Molti pazienti si sentono abbandonati e temono la discriminazione, soprattutto durante i controlli stradali.
Azione collettiva: i pazienti sono pronti a una battaglia legale
Se il governo non risponderà all’avvertimento, migliaia di pazienti sono pronti a intentare una class action contro lo Stato. Le richieste comprendono:
- Riconoscimento dei danni morali e materiali.
- Modificare il Codice della strada per proteggere i diritti dei pazienti.
Personaggi pubblici come Naike Rivelli e Ornella Muti hanno già denunciato pubblicamente i rischi di questa legge, dando visibilità al problema e sostenendo la causa dei pazienti.
Conclusioni
Il nuovo Codice della Strada, sebbene inteso a migliorare la sicurezza stradale, rischia di colpire ingiustamente migliaia di pazienti affetti da cannabis terapeutica in stato di fragilità. La scadenza del 20 gennaio 2025 è un punto cruciale: se il governo non agisce, il conflitto legale potrebbe trasformarsi in un caso simbolico di equilibrio tra sicurezza stradale e diritti individuali.
Le prossime settimane saranno decisive per stabilire se le istituzioni sceglieranno il dialogo o la rigidità normativa.